La Magia del Natale





Il 25 Dicembre è una data simbolica legata al solstizio d'inverno chiamato Yule, quindi deriva dalla  celebrazione culturale pagana romana  introdotta dall'Imperatore Aureliano nel 274 d.C.: il "Natale dell'Invitto", che altro non era che il "Sol Invictus", divinità solare di Emesa, ovvero il "giorno del nuovo sole".  E proprio il 25 dicembre sembra che il sole rinasca, che abbia quindi un nuovo “Natale”.Questa interpretazione “cosmica” può spiegare perché il 25 dicembre sia una data celebrativa presente in culture e paesi così distanti tra loro. Il Natale ormai è conosciuto e considerato una Festa Cristiana nata per celebrare la nascita di Gesù Cristo avvenuta a Betlemme in Giudea (ora Palestina)  circa 2006 - 2013 anni fa.
Oltretutto l'influenza dell'istituzione della festa liturgica del Natale, come ricorrenza annuale del giorno di nascita di Gesù, e la sua collocazione al 25 dicembre nasce il calendario solare romano (giuliano, poi gregoriano) è documentata a partire 366, in diverse regioni d'Italia, in particolare ad Arezzo e a Roma, prevalse però lo stile di datazione che faceva cominciare l'anno dal 25 dicembre ("annus a Nativitate Domini nostri Jesu Christi"), usato tuttora ai giorni nostri nonostante non si abbia una data certa del mese e dell'anno della nascita di Gesù.





Ogni anno, il 25 Dicembre "il figlio della luce nascerà per illuminare il mondo" tutta l'umanità credente cristiana, celebra la nascita del Bambin Gesù con la consueta usanza della Messa di Mezzanotte, il Presepe, vari addobbi, l'albero di Natale, ci si scambiano regali, si cantano canzoni, consumando cibi  in famiglia. Perciò il 90% delle persone o forse più festeggia il Natale rispettando rigorosamente questa didascalia, per questo siamo abituati a vivere nel mondo fisico, in realtà è un evento molto più importante del materialismo che ogni anno porta al consumismo esagerato di questa ricorrenza,  per questo motivo poco a poco ha perso il suo valore molto più profondo. Il momento in cui come scrive Lucrezia "il passato entra prepotente nella vita delle persone e si accomoda tra te e l'albero di Natale e in quel mare di lucette intermittenti, si diverte ad accendere e spegnere mancanze e ricordi, illumina i vuoti e le assenze, non importa quanto tu sia diventato forte e indifferente, lui riesce sempre a trovare il punto debole nella corazza che ti sei costruito e lì… colpisce, riaprendo antiche ferite che ogni anno ricominciano a bruciare". Personalmente lo voglio considerare una fase di introspezione dove dobbiamo guardare dentro noi stessi, un momento di pausa personale per ascoltare i propri sentimenti, nonostante il periodo  natalizio per molti sia il più felice e malinconico dell'anno. Eppure  se proviamo ad interfacciarci con il mondo astrale ci accorgiamo che non siamo soli, i nostri cari con piccoli cenni ci fanno capire che sono sempre accanto a noi. Per me questo è il significato della "Magia del Natale", se crediamo nella Magia tutto diventa più realizzabile!!!!



I simboli natalizi per eccellenza sono, l’albero sempreverde, l’abete, che mantiene le sue foglie tutto l'anno, è un evidente simbolo della persistenza della vita nonostante il freddo e l'oscurità dell’inverno. Prima dei romani e del cristianesimo c'era la  colonizzazione dalle popolazioni celtiche ed è per questo, che nel tempo si è mantenuta la tradizione dell’agrifoglio il vischio, l’albero con le luci.
 Il  Presepe invece  è di origini  Italiane, pare abbia avuto origine con san Francesco d’Assisi nel 1223. Un tempo non molto lontano il Presepe era un rituale che rappresentava la vittoria della Luce sulle Tenebre e la Rinascita spirituale. Non si comprava ma lo si costruiva da soli, quindi a seconda delle possibilità economiche era decorato in maniera differente, cercando di abbellire con carta blu  con le stelline che, rappresentavano il cielo, due ciocchi di legna che erano la grotta, un po’ di ghiaia, un po’ di muschio, raccolto giorni prima al freddo invernale, il bue l’asinello, Giuseppe, Maria, il Bimbo, i Re Magi.
Anche il presepe ha il suo significato: la grotta, proviene dalla tradizione di moltissime culture in cui rappresentava la porta d’accesso al regno dei misteri: il varcarla significa entrare in un mondo sconosciuto ed oscuro, l’unico dove il mistero può prendere vita. Il bue rappresenterebbe il popolo ebreo, l’asinello il popolo pagano, mentre le vesti  dei  tre Magi richiamano i tre colori della trasformazione alchemica (nigredo , albedo, rubedo). Il viaggio dei Magi è il nostro cammino verso l’auto-realizzazione e richiama anche il cammino giornaliero del sole, nero durante la notte, bianco all’alba e  rosso al tramonto. Perciò il presepe acquista maggior valore perché adornato da un insieme multiculturale, etereo.





La storia narra, in un tempi non molto lontano ai giorni nostri circa 100 anni fa, un soldato tedesco diceva: "vorrei tanto che fosse un Buon Natale per tutti voi, che fosse un Natale vero, in modo da crederci veramente che il Bimbo nasce per salvarci ed aiutarci. Se poi ci aiutiamo anche da noi e riceviamo e diamo aiuto sarà un Natale ancora più bello...."
Nel 1914, l’Europa era divenuta vittima della Prima Guerra Mondiale, in un’estenuante lotta di logoramento combattuta in trincea. I soldati si lanciavano all’attacco del nemico, guadagnando o perdendo poco terreno. La sera della Vigilia di Natale, i tedeschi addobbano la propria trincea, scambiandosi gli auguri, qualcuno iniziò a cantare Stille Nacht (Astro del Ciel il titolo in italiano). Al canto si unirono gli altri tedeschi e poi gli inglesi dalle trincee opposte, cantarono tutta la notte, ognuno nella propria lingua. La mattina di Natale i tedeschi esposero dei cartelli: ”Non sparate, noi non spareremo sarà la tregua di Natale". Poi dalla trincea uscì un tedesco disarmato e poi gli altri e gli inglesi fecero altrettanto, sul loro volto l’incredulità. A Ypres, in Belgio 100  anni fa, uomini di buona speranza invece di uccidersi fra loro disputarono una partita di pallone. Le porte furono dei cappotti e i palloni stracci con sabbia legati con dei cordoni. Fecero questo perché era il giorno di Natale. Questi soldati per un attimo divennero uomini, liberandosi da quel l'angoscia di dover sparare contro la loro volontà, dimenticando le imposizioni politiche, culturali,religiose. Sono stati tempi di sofferenza, questi esseri umani dove potevano essere i nostri mariti, fratelli, amici,  si sono sacrificati per donarci la libertà, quella libertà che ci regala la possibilità di trascorrere il Natale con le persone che amiamo senza dare importanza al materialismo, al mondo fisico alla società fatta di apparenze e consumismo. La Magia del Natale è l'amore che ci unisce, è guardare il cielo con il naso all'insù sapendo che i nostri cari ci sono sempre vicini.... Se credete nella Magia del Natale il vostro cuore sarà libero da ogni sofferenza!!















Elisa Parma

Commenti

Post popolari in questo blog

Riapertura Studio Olistico Cromo Mudra

Le farfalle sono Messaggere Spirituali

La pecora nera...della Famiglia!!